Cosa si nasconde dietro ad un orto che ti permette di creare la tua completa autosufficienza alimentare?
Quali tecniche e strumenti di coltivazione devi adottare e quali devi evitare per raggiungere questo obiettivo?
Quali metodi ti permettono di diventare del tutto indipendente dal sistema anche con un piccolo investimento di spazio, denaro e tempo?
Leggi questo articolo perché troverai risposta a tutte queste domande, più tutte le tecniche e strategie per coltivare un orto per autosufficienza.
Come fare un orto sostenibile: quello che devi sapere prima di coltivare
Facciamo una piccolissima digressione. Questo articolo è riservato a quelle persone che hanno intenzione di fare un orto per autosufficienza in modo rispettoso dell’ambiente, dei suoli, delle colture e anche di sé stessi.
Forse non conosci ancora la nostra azienda Rendita Agricola. Nei nostri percorsi formativi insegniamo a lavorare la terra solo con tecniche 100% naturali e che collaborano alla salute dell’intero ecosistema.
Quindi no a metodi faticosi.
No agli strumenti pesanti e aggressivi (soprattutto per i piccoli orti).
No ai concimi chimici e no a diserbanti.
Detto questo procediamo.
Prima di preparare il terreno alla semina, ci sono degli step che nessuno ti insegna, ma che sono essenziali per procedere con semplicità, poca fatica e massima resa.
STEP 1. Il tuo orto è un piccolo ecosistema
Il primo concetto che devi sapere ancor prima di mettere mano alla terra è che il tuo orto è un piccolo ecosistema composto da questi 5 elementi:
- Suolo
- Piante
- Acqua
- Organismi
- UOMO
Per far sì che un ecosistema funzioni, ogni elemento deve lavorare in sinergia con gli altri.
Ecco perché è necessario che tu, umano, conosca bene gli altri elementi e agisca per collaborare alla fertilità del tuo ecosistema. Quello che molti invece fanno è remare contro agli altri elementi per egoismo e ignoranza.
Questo però è un altro discorso. A te basti sapere che sei parte dell’ecosistema e se vuoi ottenere colture sane, abbondanti e nutrienti per te e la tua famiglia, devi collaborare.
STEP 2. Crea un piano di coltivazione
Il secondo step che devi fare (anch’esso prima di mettere mano al terreno) è quello di preparare un piano di coltivazione.
Se il tuo obiettivo è avere cibo tutto l’anno, devi programmare un piano che ti permetta di alimentare senza troppo sforzo il tuo orto.
Per ottenere cibo sufficiente per tutto l’anno anche da un orto di pochi metri quadri ti basterà impostare il tuo terreno con la tecnica di SUCCESSIONE.
Cosa vuol dire? Te lo spieghiamo tra pochissimo nelle tecniche sostenibili.
Strumenti da usare in un orto per autosufficienza
Fatte le giuste premesse veniamo alle tecniche e agli strumenti che noi ti consigliamo di usare. A meno che tu non voglia ritrovarti schiavo del tuo orto e con un terreno infertile e improduttivo.
Partiamo dagli strumenti: quali è meglio usare nel tuo orto e quali evitare come la peste? Noi ti consigliamo di usare questi:
- Ripuntatore > attaccato ad un trattore può essere usato per arieggiare e dissodare il suolo senza ribaltarlo
- Erpice (a denti) > Raschia il terreno per permettere un maggior flusso d’acqua e rompe le solette di terra, preparando il suolo alla messa a dimora
- Grelinette > strumento manuale che solleva il terreno senza ribaltarlo
- Zappa > attrezzo manuale multifunzione per sollevare zolle, spianare il terreno, ecc.
Scopri tutti gli altri strumenti utili per costruire il tuo orto.
E ora ti chiederai: “Ma fresa e aratro come fanno tutti non vanno bene?”. Se vuoi distruggere il terreno sì, ma a quel punto non ti serve leggere avanti.
La fresa non va bene, perché ha un meccanismo di funzionamento che battendo sempre alla stessa profondità crea una soletta di terra compatta che soffoca i microrganismi.
L’aratro invece ribaltando la terra è vero che arieggia, ma ribalta anche l’ecosistema del suolo: porta in superficie microrganismi che dovrebbero stare in profondità e viceversa. Il risultato? La morte del suolo (e anche la tua per la fatica. Passaci il termine).
Ora che abbiamo visto gli strumenti migliori andiamo alla parte più corposa: le tecniche di lavorazione.
Tecniche per fare un orto per autosufficienza
Prima, se ricordi, ti abbiamo già anticipato una tecnica; ovvero quella della successione (coltivazione a cicli). Vediamola qui.
Tecnica della successione: come fare l’orto a cicli
Fare l’orto con un sistema ciclico è un modo intelligente e sostenibile per:
- Avere sempre in campo colture pronte per esser mangiate e non restare mai senza.
- Non lasciare mai il terreno nudo.
- Non dover ad ogni stagione levare tutte le coltivazioni, ripetere i processi di sfalcio, preparazione del terreno e messa a dimora.
Quello che molti non sanno è che lavorare di continuo il terreno porta con se almeno 5 problematiche:
- Danneggiamento dell’ecosistema del suolo che non ha tempo di lavorare e stabilizzarsi
- Fatica triplicata per te
- Costi maggiori, perché dovrai impiegare più materiali e prodotti
- Improduttività dell’orto, perché sei costretto ad un periodo in cui il terreno è fermo e spoglio.
Con la tecnica di successione, invece, fai coesistere anche in un piccolo spazio, più colture a stadi diversi (fine delle colture estive e nascita di quelle autunnali, ad esempio).
Così facendo:
- Avrai un terreno sempre fertile e vivo;
- Non dovrai lavorare il suolo 3 volte all’anno ma una;
- Non avrai stop nella produzione;
- Non ci saranno costi inutili da sostenere.
Non credi sia molto meglio?
A questa tecnica si associa direttamente quella della CONSOCIAZIONE di più piante.
Tecnica della consociazione
La tecnica di consociazione delle colture è una pratica che prevede la coltivazione di diverse piante in prossimità l’una dell’altra. Metodo che permette di sfruttare le loro caratteristiche complementari per ottenere benefici reciproci.
È un metodo che aiuta a migliorare la fertilità del suolo, a controllare i parassiti e a ottimizzare lo spazio disponibile.
Un esempio di consociazione è quella di cipolle e carote; l’odore forte della cipolla impedisce alla mosca della carota di deporre le sue uova.
Un altro esempio è quello di piantare il basilico accanto ai pomodori che ne respinge mosche e zanzare.
Le sole accortezze che devi avere nella consociazione sono:
- Non consociare colture della stessa famiglia
- Consociare piante che hanno tempi di coltura differente
- Non consociare piante che sfruttano lo stesso livello del terreno
- Non consociare insieme colture ad alto o basso sfruttamento d’azoto: mischiale.
Conservazione dell’acqua
Essere autosufficienti non significa solo avere ortaggi per tutto l’anno, ma anche risparmiare su tutto il contorno.
Ad esempio, sapendo che per coltivare un orto servono grandi quantità di acqua, perché non operarsi durante la stagione piovosa e stoccare l’acqua piovana? Significherà averne a costo zero per i periodi di siccità.
In più, se avrai lavorato il terreno con tutti i modi che ti abbiamo detto finora, avrai anche favorito la conservazione dell’acqua all’interno del suolo. Il che vuol dire che quest’ultimo in estate non avrà bisogno di troppa irrigazione.
A questo proposito arriviamo all’ultima tecnica per fare un orto per autosufficienza; ed è quella della pacciamatura.
Tecnica della pacciamatura
Tecnica che prevede la replica di un processo che si svolge in natura. Ti sarai accorto che il suolo dei boschi è sempre coperto di piantine, foglie secche, pezzetti di corteccia, ecc., giusto?
Ecco tu devi replicare lo stesso nel tuo orto. Devi prendere un mix di tutti quei materiali appena detti e fare uno strato di 5-10 cm sulla superficie de tuo orto
I vantaggi che ne trarrai sono notevoli:
- Evita il fenomeno dell’erosione (perdita di molecole di terreno e di sostanza organica) dovute a fenomeni atmosferici come pioggia e forte vento;
- Evita il dilavamento (perdita) di acqua durante fenomeni di pioggia, permettendo alle molecole di acqua di penetrare nel terreno;
- Arricchisce il terreno in termini di sostanza organica che verrà poi decomposta dai microrganismi e animali del suolo;
- Trattiene maggiormente l’acqua nel terreno che verrebbe persa per evaporazione a causa del sole diretto e del vento che batte sulla terra nuda;
- Evita il riscaldamento eccessivo in estate dovuto al sole forte ed evita il raffreddamento eccessivo in inverno;
- Riduce la velocità di crescita delle erbe spontanee.
Queste sono le indicazioni principali e già sufficienti se vuoi creare il tuo orto per autosufficienza. Ovvio è che si potrebbe parlare di altre milioni di tecniche, ma quello che volevamo farti arrivare oggi è questo: essere autosufficienti dal sistema non vuol dire solo non comprare più verdura, legumi o cereali. Significa non dover comprare neppure fertilizzanti o teli pacciamanti. Significa avere nel tuo piccolo ecosistema tutto quello che ti serve per sopravvivere.
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