Se sei qui è perché conosci bene l’importanza di fare agricoltura sostenibile soprattutto in un momento storico dove la desertificazione dei suoli sta raggiungendo livelli mai visti.
Da 50 anni a questa parte le aree degradate sono quadruplicate e buona colpa è da addossare a lavorazioni agricole non sostenibili.
Per fortuna esistono pratiche agricole che ci vengono incontro e sempre più persone sono interessate ad adottarle per fare il loro piccolo per l’ambiente.
Una delle lavorazioni più “green” è proprio la tecnica no-dig, ideata dall’esperto di ortocoltura sostenibile, Charles Dowding.
Lavorazione che noi abbiamo studiato, fatta nostra e migliorata attraverso il nostro Metodo BSC!
Il metodo che ti permette di creare un orto fertile e produttivo 365 giorni l’anno, sfruttando il minimo indispensabile di risorse.
Continua a leggere per scoprire il no-dig applicato al nostro metodo e i vantaggi plurimi che apporta a te e al suolo.
Cos’è la tecnica no-dig
“No-dig” è un termine inglese che significa letteralmente “non scavare”.
Questo ci dà subito un’idea chiara: la tecnica no-dig mira a non disturbare il terreno.
In Italia, la conosciamo come tecnica di non-lavorazione. Un metodo che evita di rivoltare o lavorare il suolo, preservando così la sua struttura originaria, aggiungendo materia organica sopra.
Questo approccio favorisce un ambiente più sano e sostenibile, ideale per la crescita delle piante.
Ma in che modo si attua la non-lavorazione del terreno?
A differenza delle tecniche tradizionali, che spesso si rivelano invasive e dannose, il metodo no-dig si distanzia completamente dalla lavorazione meccanica del suolo.
Le pratiche convenzionali prevedono l’uso di attrezzi come motozappe, vanghe, aratri e frese per arieggiare, sminuzzare o compattare il terreno.
Tutti strumenti pesanti da manovrare per te e soprattutto che danneggiano la naturale stratificazione del suolo; un equilibrio delicato che si è formato nel corso del tempo.
Interferire con questo equilibrio significa compromettere l’ecosistema del sottosuolo, trasformando il terreno in un cumulo sterile e meno produttivo.
La tecnica no-dig si propone quindi come un’alternativa rispettosa, che protegge e nutre la terra piuttosto che sfruttarla e impoverirla.
Come si crea un orto no-dig attraverso il Metodo BSC?
Ok, ma come si fa nel concreto?
Invece di rivoltare e lavorare la terra, il metodo no-dig propone di aggiungere materiale organico sopra il suolo così da nutrirlo di continuo e tenerlo sempre coperto.
Vediamo come fare in 4 step:
- Preparazione del letto di coltivazione: Il primo passo consiste nel selezionare l’area. Puoi creare dei quadranti di terra delimitati da staccionate di legno o un muretto in terracotta. A questo punto coprirla con uno strato di cartone o giornali umidi.
Questo strato base agirà da barriera contro le erbacce, sfruttando materiali biodegradabili che si decomporranno nel tempo.
- Aggiunta di materiale organico: Sopra il cartone, si stende un generoso strato di materiale organico.
Questo può includere compost maturo, vermicompost, foglie triturate, paglia, erba tagliata, e altri residui organici.
Qui entra in gioco il Metodo BSC che punta alla massima autoproduzione; quello che noi ti consigliamo è di riservare una piccola area alla produzione autonoma di compost.
O, ancora meglio, se hai 15-20 mq di spazio, puoi pensare di allevare lombrichi (abbiamo anche un percorso di formazione a riguardo) e creare il fertilizzante più potente al mondo: il vermicompost da letame.
Questo strato di “pacciamatura” che apponi al substrato, nutrirà il suolo man mano che si decompone, lo manterrà umido, lo proteggerà dalle escursioni termiche e continuerà a impedire la crescita delle erbe infestanti.
- Semina: a questo punto le piante possono essere inserite direttamente nel letto organico appena creato. Per creare una sostenibilità a 360°, come noi insegniamo, puoi seminare ortaggi usando le tecniche di consociazione e successione.
Così facendo avrai vegetazione florida tutto l’anno e permetterai agli ortaggi di proteggersi l’un l’altro dai parassiti. Ne abbiamo parlato in questo articolo.
- Manutenzione: un orto fatto con il metodo no-dig insieme al BSC, sarà davvero semplice da gestire durante la stagione. Ti basterà continuare a nutrire il suolo con materia organica e ovviamente un impianto d’irrigazione.
Quello che noi insegniamo è conservare e stoccare acqua piovana per averne sempre a disposizione nei periodi di siccità; e usare un metodo di irrigazione a goccia, per risparmiare e dare il giusto quantitativo d’acqua alle colture.
Stai tranquillo/a che se avrai usato un compost di buona qualità il terreno avrà conservato abbastanza umidità e non sarà necessario un gran consumo di acqua.
E se tutto questo non bastasse a convincerti della convenienza e bontà di questo metodo, leggiti i vantaggi.
Vantaggi del metodo no-dig
Il metodo no-dig potremmo definirlo un vero e proprio gesto di rispetto verso la terra che ci nutre.
Abbracciare questa tecnica significa ridurre drasticamente il disturbo al suolo; il che si traduce in numerosi benefici sia per l’ambiente che per noi stessi.
Creando un orto con la nostra tecnica migliorata del no-dig proteggerai la complessa rete di vita nel suolo. I microrganismi, essenziali per la fertilità del terreno, prospereranno perché non disturbati di continuo da aratri e motozappe.
Un ambiente così ben bilanciato è il segreto per piante sane e robuste, che a loro volta sono meno suscettibili a malattie e parassiti.
Inoltre, questo metodo conserva l’umidità nel terreno, riducendo la necessità di irrigazione e proteggendo le piante durante i periodi di siccità.
L’umidità costante e la ricca vita del suolo creano un habitat ideale per le radici, permettendo loro di assorbire nutrienti in modo più efficiente. Di conseguenza, le piante crescono più rigogliose, sane e in tempi più brevi.
Ma ne giovano solo piante e suolo? In realtà quando la natura sta bene, di riflesso ci dà modo di stare bene anche a noi.
Già solo il concetto di aggiungere al suolo e non togliere, prevede meno lavoro per te. Non devi stare chino sul campo a vangare la terra per ore.
E come noi cerchiamo di insegnare nei nostri percorsi, non devi rilavorare il terreno ad ogni stagione, ma ti basterà fare le poche e giuste mosse per avere un orto sempre vivo e produttivo tutto l’anno, anche con una sola lavorazione all’anno.
Non dovrai sprecare soldi in tanta acqua, in strumenti, attrezzi e concimi, perché avrai riprodotto nel tuo orto ciò che già succede in natura e sarà lei stessa a lavorare per te.
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